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Amore 2.0

La complessità dei legami affettivi, di qualsiasi natura, contengono in sé il bisogno di una continua conferma. Così molto frequentemente, non sempre con la dovuta convinzione, esprimiamo parole d’amore, di affetto, di simpatia, di vicinanza, di cordoglio per non perdere quei legami, a vario titolo, significativi, che ci legano al mondo fuori di noi.

Questi messaggi, al pari di tutte le comunicazioni hanno, tra gli altri, lo scopo di creare un legame tra chi le emette e chi le riceve. L’emittente, nell’esprimere un pensiero o un sentimento si attente che il ricevente, in cuor suo o in maniera palese, risponda al suo messaggio, dall’altra parte il ricevente non può rimanere insensibile al messaggio ricevuto e in qualche modo, anche attraverso il silenzio, è tenuto a rispondere. Venti o trent’anni fa per fare degli auguri a degli sposi o fare delle condoglianze alla famiglia per la perdita di un caro congiunto, si inviava un telegramma o un biglietto. Gli sposi o la famiglia dovevano rispondere e se non rispondevano era comunque un messaggio chiaro di disconferma o disprezzo. La parola scritta, da sempre, ha un valore intrinseco e socialmente rilevante non uguagliabile con la parola orale. Il poeta Omero affermava che la parola detta è “alata”, vola e, quindi, scompare. Quindi, anche la parola più intensa ed emozionalmente pregnante corre il rischio di perdersi se non viene in qualche modo “fermata” nel tempo incisa su un pezzo di carta, di marmo o, oggi, su supporto informatico.

            Dai tempi dei telegrammi e dei biglietti d’auguri o di cordoglio sembra siano passati anni luce e oggi viviamo in un’epoca di esplosione dei linguaggi e nel tumulto dei miliardi di informazioni che difficilmente riusciamo a recepire integralmente. In questo caos di parole scritte o ascoltate si corre il pericolo di perdere e di perdersi le cose che contano e l’amore è una di quelle cose tanto importanti per ogni individuo che non possiamo permetterci di smarrire. Così potrà accadere che il nostro amato/a “conteggerà” l’amore  non sui baci scambiati ma sul numero di SMS (o wathsapp) d’amore ricevuti illudendosi di ritrovare nel tempo ciò che il tempo non può trattenere.

Come accadeva per le lettere d’amore di un tempo anche i messaggi d’amore scambiati attraverso gli strumenti dei nuovi media hanno un loro codice linguistico ben preciso. Come tutti i linguaggi deve essere appreso e calato nel contesto in cui avviene lo scambio. La prima ed immediata considerazione sul contesto in cui si esplicano i messaggi attraverso i nuovi mass media è che essi avvengono in un’epoca di iperconnessione che, in altre parole significa che ad ogni nostra comunicazione ci si attende una risposta più o meno immediata. Se ad una lettera d’amore si poteva rispondere dopo un ragionevole lasso di tempo che consentiva una certa elaborazione ed anche uno spazio ed un tempo ad essa dedicata, adesso ad un SMS, non importa se sei al lavoro, a fare sport o ad un funerale la risposta non può tardare oltre un certo limite. Sembra chiaro che una risposta ad un messaggio d’amore data mentre si è in bagno può non essere il massimo dell’espressione letteraria ma, la risposta va comunque data, perche il nostro mittente è in grado di vedere se abbiamo o non abbiamo letto il messaggio e ogni ritardo nella risposta può essere interpretato in molti modi. L’altra considerazione è che in un era di così tanta apparente libertà, paradossalmente l’iperconnessione ci priva della libertà. Siamo totalmente controllati nella nostra vita e siamo totalmente controllati nella nostra vita amorosa. Il nostro profilo su facebook, su twitter, su wathsapp, i nostri contatti sullo smartphone raccontano così tanto di noi che, attualmente, le aziende che selezionano personale tracciano un profilo dell’aspirante candidato non sulla scorta di quello che afferma nel suo curriculum ma su quanto si evince dal suo profilo e dalle cose che pubblica sui mass media. 

Questa limitazione della libertà individuale si riverbera, come abbiamo scritto, anche nella vita amorosa ma, non c’è da spaventarsi, si tratta solo di un cambiamento di modalità comportamentali. Un tempo, una giovane promessa in sposa poteva incrinare il futuro matrimonio per futili “chiacchere” sulla sua condotta, oggi, per una doppia spunta su wathsapp o per una foto pubblicata su facebook.

di Carlo de la Ville sur Illon

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