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Quando le farfalle non le sentiamo nello stomaco ma…nella testa: l’attrazione mentale

Può capitare di sentire fortemente il desiderio di accorciare le distanze con qualcuno conosciuto da poco o che è nella nostra vita da un pò ma con un ruolo più marginale.

Ci chiediamo da cosa sia indotto questo bisogno di vicinanza e cominciamo ad analizzarci e ad analizzare l’altro: cosa provo per questa persona? Mi attrae fisicamente? Mi sto innamorando? Cosa prova questa persona per me? Ricambia questo mio interesse?

Sicuramente, quando conosciamo qualcuno, l’aspetto fisico è la prima cosa che guardiamo e può colpire sia positivamente che negativamente!

I “sintomi” dell’attrazione fisica li conosciamo molto bene e, proprio per questo, questo tipo di attrazione può essere più rassicurante e comprensibile di quella che viene definita attrazione mentale.

L’attrazione mentale predispone a relazioni molto profonde, autentiche, soddisfacenti ed è per questo che è così importante nella vita di ciascuno di noi: riesce a nutrire le nostre parti più intime, profonde e meno esposte.

La percezione è che l’altro ci comprenda profondamente, ci accetti per ciò che siamo autenticamente e stimoli la nostra curiosità e i nostri interessi.

Se abbiamo l’opportunità di approfondire il contatto con questa persona, di esplorarla e di vedere tutte le sue sfaccettature, potremmo provare anche o solo attrazione mentale verso il suo modo di pensare, di sentire e di affrontare il mondo.

Questo può bastare o incuriosire all’esplorazione di altro.

Dott.ssa Miriam Vitucci

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