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CONOSCERE PER RI-CONOSCERE

 Chi si occupa di apprendimento avrà sicuramente una certa familiarità con termini quali dislessia, disortografia e discalculia, immediatamente evocativi di disturbi specifici dell'apprendimento, rispettivamente di lettura, scrittura e calcolo.

Risultano invece meno "blasonate", altre condizioni, che nonostante impattino negativamente ed in modo significativo sulle capacità di apprendimento del bambino, vengono molto spesso misconosciute o confuse con altre condizioni. Tra queste ritroviamo il DISTURBO NON VERBALE DELL'APPRENDIMENTO, condizione inserita tra i disturbi evolutivi specifici contemplati dalla normativa sui Bisogni Educativi Speciali (BES).

Si tratta di un disturbo complesso, dalle caratteristiche ben delineate, ancora non inserito all'interno dei principali sistemi di classificazione diagnostica, quali l'ICD-10 ed il DSM-V, per la mancanza di conseso tra i clinici su quali criteri diagnostici adottare per formulare questa diagnosi.

Sul piano scolastico i campanelli d'allarme per questa condizione sono rappresentati da una brutta scrittura con scarsa organizzazione dello spazio sul foglio, difficoltà nel fare calcoli ed incolonnare, difficoltà in geometria, difficoltà nella comprensione del testo, tendenza a perseverare negli stessi errori; mentre sul piano relazionale si possono presentare come bambini poco empatici verso l'altro.

Queste difficoltà scolastiche dei bambini con DISTURBO NON VERBALE DELL'APPRENDIMENTO sono sottese da:

1)    Deficit visuo spaziali, come ad esempio il riconoscere la posizione o l'orientamento delle cose nello spazio.

2)    Deficit nella coordinazione, come ad esempio andare in bici, allacciare le scarpe, abbottonare, usare le forbici, scrittura.

3)    Difficoltà di adattamento, come ad esempio saper interpretare correttamente situazioni sociali nuove.

 

Nel corso di una valutazione specialistica per difficoltà di apprendimento, non valutare queste aree significa non poter riconoscere il disturbo, ma ovviamente per poterlo riconosce bisogna sapere cosa andare ad indagare.

Un corretto intervento deriva da un corretto inquadramento diagnostico.

 

Dr. Tullio Messana

Neuropsichiatra Infantile

Responsabile Alchimie DSA

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