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Epigenetica Emozioni e Apprendimento Impronte ambientali ed emotive

Che cos’è l’epigenetica?

E’ una scienza che studia il modo in cui l’ambiente interferisce sul genoma, dirigendone l’espressione e la manifestazione fenotipica.

L’influenza dell’ambiente non agisce però sulla sequenza dei nucleotidi del DNA, ma sulla biochimica a carico di quest’ultimo. Ciò vuol dire che a cambiare non è il genoma, ma l’epigenoma.

Grazie alla plasticità del cervello, le stimolazioni ambientali possono modificare il connettoma, cioè la totalità delle connessioni che costituiscono le reti neuronali.

Ciò avviene anche nei processi di apprendimento e memoria, difatti la qualità degli stimoli dell’ambiente e le emozioni ad essi connesse possono favorire le condizioni di apprendimento maggiormente funzionali per il corretto ed equilibrato sviluppo dei nostri bambini, attraverso il proliferare delle connessioni dendritiche.

Recenti studi hanno dimostrato che programmi intensivi e mirati per alunni DSA non solo portano a miglioramenti delle performances ma cambiano anche la struttura sottostante delle connessioni del circuito cerebrale di lettura, grazie alla plasticità neuronale, ovvero la facoltà del cervello di recuperarsi e ristrutturarsi.

Anche l’attivazione emotiva favorisce la memorizzazione delle informazioni: se l’attivazione emotiva è di tipo negativo (senso di colpa, vergogna, paura) ciò che si apprende sarà legato a questi sentimenti, che si riattiveranno quando si dovrà recuperare l’informazione appresa.

Se questo meccanismo persiste, lo studente metterà in atto dei sistemi difensivi  per cercare di evitare gli apprendimenti che riattivano anche emozioni sgradevoli.

Sebbene la plasticità del cervello sia una proprietà che caratterizza anche il cervello dell’adulto, si ritiene che esistano dei “periodi sensibili” nel corso dello sviluppo, durante i quali l’organismo è particolarmente sensibile a specifiche esperienze.

Ecco perché anche nei disturbi specifici dell’apprendimento è importante una diagnosi precoce, che possa consentire di intervenire con programmi specifici nei periodi maggiormente sensibili all’apprendimento e che questo sia  associato ad emozioni positive.

Dr.ssa Annarita Di Somma - Equipe DSA

 

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