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AIUTO!!! MIO FIGLIO SI RIFIUTA DI MASTICARE. - AREA ETÀ EVOLUTIVA

Il rifiuto di cibi solidi può manifestarsi dopo lo svezzamento, quando il piccolo ha comunque imparato a masticare oppure intorno ai 4/5 anni.
Nel primo caso potremmo trovarci più frequentemente di fronte ad una questione di neofobia, ossia rifiuto di assaggiare cibi nuovi e di diversa consistenza. In questo caso non è bene forzare il bambino ed è controproducente innescare meccanismi di premio o punizione. Semplicemente, lasciamolo sperimentare il cibo nelle diverse consistenze con tutti i sensi ed in maniera graduale, senza farci sopraffare dall’ansia che non mangi a sufficienza o che possa strozzarsi, ritornando a pappine e biberon pur di rassicurare noi stessi.
I bambini hanno capacità di autoregolazione innate ma tempi di sviluppo variabili.
Nel secondo caso è piu’ ricorrente che il rifiuto di masticare sia il modo di comunicare un disagio, legato per esempio ad un vissuto d’ansia o ad un evento traumatico come l’esperienza di un boccone di cibo andato pericolosamente di traverso.
I comportamenti alimentari sono in entrambi i casi anche una metafora dell’amore: si riproduce a tavola un’ambivalenza che connota la relazione con i genitori, veicolando richieste di attenzione, ricatti ed esercizio di controllo sugli adulti, tentativi estremi di affermare il proprio spazio di autonomia o una modalità per censurare la propria aggressività percepita come maltollerata dalle figure d’amore e minacciosa per la relazione.
Consultare un esperto aiuterà innanzitutto a discriminare l’eziologia di tale rifiuto, vagliando la possibilità di sussistenza di un disturbo alimentare strutturato e intercettando le modalità relazionali più consone a ciascun bimbo per aiutarlo a superare in serenità questo scatto evolutivo.

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