
Dicono che settembre sia il capodanno dell’Io.
Chissà con quanta verità risuona questa nota in ciascuno di noi…
Certo è innegabile la suggestione della ripartenza fatta dei soliti grandiosi propositi profumati di abbronzante misto a quaderni nuovi, perentori come il resoconto del PIL nel
telegiornale del primo settembre.
Personalmente i capodanni settembrini passati mi hanno insegnato a piantarla con i
progetti onnipotenti: quelli li molliamo puntualmente ai primi momenti di stanca…
Allora provo così: abbasso l’ asticella e nella valigia di questo nuovo viaggio metto l’ essenziale:
- LA FLESSIBILITÀ
per affrontare gli imprevisti e rimodularmi ai cambiamenti, ricordando dai viaggi di agosto che la mappa non è il
territorio
- LA PAZIENZA
di non volere tutto ed in fretta: le cose si imparano solo facendole ed e’
salvifico alzare la testa di tanto in tanto, fermarsi ed incuriosirsi del panorama.
Ai nuovi inizi
A noi
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